Carlo Ratti

Carlo Ratti è nato a Monza il 3 febbraio 1890. Sposa nel 1910 Giulia Meroni da cui ha 2 figli: Piera e Angelo (morto nel 67). Inizia giovanissimo in via Dante a Monza la sua attività di scultore. Fa parte della Famiglia Artistica Monzese di cui fanno parte Galletti, Spreafico, Pittigliani, Parma, Colombino, Todescato, Bosisio. Partecipa a diverse mostre dove ottiene diversi riconoscimenti.

Apre nel 1922, col fratello Mario (morto prematuramente nel 1924), un’industria che occupa circa 100 persone ni via Belini, dove vengono prodotti mobili intagliati moderni e in stile. L’amore verso il legno, il piacere che prova nel lavorarlo per ottenere forme soprattutto figurative che gli permettono di esprimere i vari stati d’animo della vita di ogni uomo (dal pianto di un bimbo alla terribile accusa verso la figura dell’aguzzino tutto curvo tormentato da mille pensieri, dallo sguardo dolce di una mamma che culla il suo bimbo alle forme più sofisticate che inneggiano gli sport e che mostrano l’artista, non solo nella sua creatività, ma soprattutto nella sua abilità nel modellare li legno nei minimi particolari), portano Carlo Katti ad azzardare anche nei mobili (1922) forme non più lisce, ma morbide e curve… Nasce il compensato curvato.

Abbandona pian piano l’attività di costruttore di mobili intagliati e si dedica sempre di più allo studio e alla ricerca del compensato curvato, che gli dà al possibilità di sbizzarrire al sua fantasia, senza però mai abbandonare completamente la scultura. Si trasferisce in via Tommaso Grossi a Monza nel ’36, quindi a Lissone nel 1939 in via Pietro da Lissone, coadiuvato dai figli Angelo e Piera a cui si aggiunge nel 14 li genero Piero Berruti Vengono prodotti, su suo disegno, mobili per radio, pannelli trapuntati, piatti di legno e pannelli prefabbricati in compensato per camere da letto.

Nel 1948 si trasferisce, sempre a Lissone, sul Viale della Repubblica, sede dell’attuale stabilimento, dove viene ampliata e perfezionata l’esecuzione delle lavorazioni. I pannelli per camere e sale vengono realizzati in panforte ed in compensato; vengono prodotte le prime sedie ed i vassoi con la tecnologia del lamellare curvato; si allarga la lavorazione al conto terzi; vengono prodotti pezzi per macchine da cucire, televisori ecc… Carlo Ratti continua lo studio ed il comportamento del legno lamellare curvato con vari prototipi, ottenuti con i mezzi più impensati e con strumenti meccanici manuali, che contribuiranno poi alla realizzazione di stampi e macchinari sempre più perfezionati.

Prima sedia disegnata da Carlo Ratti, realizzata in lamellare curvato seguendo la forma nelle 3 direzioni spaziali.
Viene interpellato da Carlo De Carli per una sedia progettata per Cassina, nella quale si doveva risolvere l’allora difficile problema della seduta anatomica. Detto pezzo otterrà poi nel 54′ li premio «Compasso d’Oro».

L’abilità e l’amore verso la materia portano Carlo Ratti a realizzare nel 1957 una scocca in compensato curvato in un pezzo unico. La forma di guscio in uno spazio tridimensionale, con le relative ampie misure, possono dare solo una pallida sensazione delle difficoltà di produzione, ma non sono sufficienti per far capire le enormi difficoltà incontrate ed affrontate per realizzare questa opera che non esitiamo definire «d’arte».

Siamo intorno agli anni 60, si comincia a parlare di design. Giovani architetti, come Joe Colombo, si appassionano alla tecnologia del compensato curvato, materiale che trovano duttile e malleabile con li quale è possibile realizzare pezzi particolari. La Ditta Ratti subisce una trasformazione interna strutturale, seguendo questi giovani architetti. Si abbandona quindi la lavorazione in proprio e si lascia spazio al conto terzi lavorando con le più qualificate ditte a livello nazionale. Viene proposta solamente come pezzo proprio la serie disegnata dall’architetto Pollini, dove da un elemento polivalente si possono realizzare infinite soluzioni sia orizzontali che verticali. Collaborano nell’azienda, man mano che finiscono gli studi, Carlo Jr Ratti (che in seguito scriverà un libro sulla tecnologia del compensato curvato) Piero e Marita Ratti, Giulia e Carlobattista Berruti.

Il ricordo della passione e dell’amore che li nonno Carlo Ratti, morto il 14/6/61, aveva verso questo materiale, e da sprone e da esempio per chi è destinato a succedergli. Il bagaglio di esperienza lasciato nel corso degli anni, porta a realizzare pezzi sempre più difficili e complicati. Architetti e designers impegnano la ditta Carlo Ratti ad eseguire differenti forme e stampi, alcuni dei quali sono ancora oggi utilizzabili per al realizzazione di produzioni di piccole serie.

Carlo Ratti

Carlo Ratti è nato a Monza il 3 febbraio 1890. Sposa nel 1910 Giulia Meroni da cui ha 2 figli: Piera e Angelo (morto nel 67). Inizia giovanissimo in via Dante a Monza la sua attività di scultore. Fa parte della Famiglia Artistica Monzese di cui fanno parte Galletti, Spreafico, Pittigliani, Parma, Colombino, Todescato, Bosisio. Partecipa a diverse mostre dove ottiene diversi riconoscimenti.

Apre nel 1922, col fratello Mario (morto prematuramente nel 1924), un’industria che occupa circa 100 persone ni via Belini, dove vengono prodotti mobili intagliati moderni e in stile. L’amore verso il legno, il piacere che prova nel lavorarlo per ottenere forme soprattutto figurative che gli permettono di esprimere i vari stati d’animo della vita di ogni uomo (dal pianto di un bimbo alla terribile accusa verso la figura dell’aguzzino tutto curvo tormentato da mille pensieri, dallo sguardo dolce di una mamma che culla il suo bimbo alle forme più sofisticate che inneggiano gli sport e che mostrano l’artista, non solo nella sua creatività, ma soprattutto nella sua abilità nel modellare li legno nei minimi particolari), portano Carlo Katti ad azzardare anche nei mobili (1922) forme non più lisce, ma morbide e curve… Nasce il compensato curvato.

Abbandona pian piano l’attività di costruttore di mobili intagliati e si dedica sempre di più allo studio e alla ricerca del compensato curvato, che gli dà al possibilità di sbizzarrire al sua fantasia, senza però mai abbandonare completamente la scultura. Si trasferisce in via Tommaso Grossi a Monza nel ’36, quindi a Lissone nel 1939 in via Pietro da Lissone, coadiuvato dai figli Angelo e Piera a cui si aggiunge nel 14 li genero Piero Berruti Vengono prodotti, su suo disegno, mobili per radio, pannelli trapuntati, piatti di legno e pannelli prefabbricati in compensato per camere da letto.

Nel 1948 si trasferisce, sempre a Lissone, sul Viale della Repubblica, sede dell’attuale stabilimento, dove viene ampliata e perfezionata l’esecuzione delle lavorazioni. I pannelli per camere e sale vengono realizzati in panforte ed in compensato; vengono prodotte le prime sedie ed i vassoi con la tecnologia del lamellare curvato; si allarga la lavorazione al conto terzi; vengono prodotti pezzi per macchine da cucire, televisori ecc… Carlo Ratti continua lo studio ed il comportamento del legno lamellare curvato con vari prototipi, ottenuti con i mezzi più impensati e con strumenti meccanici manuali, che contribuiranno poi alla realizzazione di stampi e macchinari sempre più perfezionati.

Prima sedia disegnata da Carlo Ratti, realizzata in lamellare curvato seguendo la forma nelle 3 direzioni spaziali.
Viene interpellato da Carlo De Carli per una sedia progettata per Cassina, nella quale si doveva risolvere l’allora difficile problema della seduta anatomica. Detto pezzo otterrà poi nel 54′ li premio «Compasso d’Oro».

L’abilità e l’amore verso la materia portano Carlo Ratti a realizzare nel 1957 una scocca in compensato curvato in un pezzo unico. La forma di guscio in uno spazio tridimensionale, con le relative ampie misure, possono dare solo una pallida sensazione delle difficoltà di produzione, ma non sono sufficienti per far capire le enormi difficoltà incontrate ed affrontate per realizzare questa opera che non esitiamo definire «d’arte».

Siamo intorno agli anni 60, si comincia a parlare di design. Giovani architetti, come Joe Colombo, si appassionano alla tecnologia del compensato curvato, materiale che trovano duttile e malleabile con li quale è possibile realizzare pezzi particolari. La Ditta Ratti subisce una trasformazione interna strutturale, seguendo questi giovani architetti. Si abbandona quindi la lavorazione in proprio e si lascia spazio al conto terzi lavorando con le più qualificate ditte a livello nazionale. Viene proposta solamente come pezzo proprio la serie disegnata dall’architetto Pollini, dove da un elemento polivalente si possono realizzare infinite soluzioni sia orizzontali che verticali. Collaborano nell’azienda, man mano che finiscono gli studi, Carlo Jr Ratti (che in seguito scriverà un libro sulla tecnologia del compensato curvato) Piero e Marita Ratti, Giulia e Carlobattista Berruti.

Il ricordo della passione e dell’amore che li nonno Carlo Ratti, morto il 14/6/61, aveva verso questo materiale, e da sprone e da esempio per chi è destinato a succedergli. Il bagaglio di esperienza lasciato nel corso degli anni, porta a realizzare pezzi sempre più difficili e complicati. Architetti e designers impegnano la ditta Carlo Ratti ad eseguire differenti forme e stampi, alcuni dei quali sono ancora oggi utilizzabili per al realizzazione di produzioni di piccole serie.

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